LA RETE ONCOEMATOLOGICA PEDIATRICA
La rete oncoematologica pediatrica si basa sullo scambio di informazioni scientifiche e la condivisione di protocolli terapeutici tra gli ospedali lombardi specializzati nella cura del cancro infantile, evitando ai piccoli pazienti ed alle loro famiglie faticosi spostamenti da un centro all’altro.
L’obiettivo è quindi quello di fornire nel centro territoriale di riferimento, secondo criteri di prossimità, risposte immediate e adeguate alle esigenze dei pazienti e di garantire le cure appropriate per le patologie oncologiche pediatriche, sulla base delle specifiche linee guida nazionali.
La Fondazione Giacomo Ascoli è impegnata a potenziare l’attuale rete, al fine di creare collaborazioni sinergiche a livello regionale che garantiscano l’eccellenza di prestazioni e cure.
Il Day Center è iscritto, grazie anche al sostegno della Fondazione Giacomo Ascoli, da oltre 15 anni all’associazione AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologica Pediatrica). Tale associazione è formata principalmente da pediatri, ematologi, oncologi, chirurghi, biologi, infermieri, psicologi, e tutti quegli operatori che si dedicano ai problemi dell’ematologia, dell’oncologia e dell’immunologia nel bambino e nell’adolescente. I centri aderenti all’associazione sono riuniti in una rete collaborativa nazionale che condivide protocolli di terapia e progetti di ricerca con l’obiettivo principale di migliorare le cure e l’assistenza al bambino affetto da tumore, disordini ematologici o immunodeficienza e promuovere la ricerca in questo ambito.
La Fondazione Giacomo Ascoli,nata dall’esperienza della malattia e della cura, ha scelto di fare in modo che solitudine e paura non facciano parte del percorso, prendendo alla lettera il passaggio, auspicato anche dalla recente Riforma sanitaria lombarda (legge 23 del 2015), dal curare al prendersi cura e puntando sul sostegno a tutti gli attori del processo di cura.
La malattia si abbatte sulla famiglia come uno tsunami. Nulla è più come prima, cambiano le priorità e gli orizzonti. Servono le energie di tutti per farvi fronte e per trasformare l’ansia che segue alla diagnosi, e la paura in un pensiero costruttivo e organizzato che tutto orienta all’accudimento ed alla sfida. Per i genitori lasciati soli a dialogare con i servizi si prospetta un’esperienza difficile, ma l’esperienza maturata dalla Fondazione in questi anni dimostra che è possibile fare del tempo della cura un tempo buono di vita, di relazioni, di apprendimento per superare e sconfiggere la malattia.
Nasce da questo cambio di paradigma, l’obiettivo di sostenere i professionisti della salute attraverso la formazione e la ricerca, i decisori pubblici attraverso un dialogo costante e costruttivo per l’ottimizzazione delle risorse, le famiglie chiamate in prima linea per tutelare la salute dei bambini.
In questa prospettiva rientrano dunque i progetti finalizzati a migliorare i luoghi per renderli confortevoli ed a misura di bambino, pur tenendo conto del rigore necessario per la sicurezza delle cure e le iniziative attivate per ridurre i disagi delle famiglie.